sabato 7 settembre 2013

Definizioni dannate




Le email per me sono come il maiale, non butto via niente, catalogo e archivio tutto.

Al folder "minchiatelle" nel corso degli anni si sono via via aggiunti testi, foto video, link e ogni altra forma di contenuto digitale archiviabile.

Questa lista mi è arrivata quatro anni fa, ma sono quei contenuti che non han tempo.

Trovo che la gran parte delle definizioni sia geniale con quel sano sapore di intelligente demenza che adoro, e alcune veramente strepitose

enjoy


ABBECEDARIO - Espressione di sollievo di chi si è accorto che c'è anche Dario
ADDENDO - Urlo della folla quando a Nairobi stai per pestare una merda
ALUNNO - Esclamazione sfuggita a Papa Leone all'apparire di Attila
APPENDICITE - Attaccapanni per scimmie
ASSILLO - Scuola materna sarda
AUTOCLAVE - Armi automatiche dell'età della pietra
BALESTRA - Sala ginnica per gente di colore
BASILICA - Chiesa aromatica
BIGODINO - Doppio orgasmo
BUCANEVE - Precisa pisciata maschile invernale
CALABRONE - Grosso abitante di Cosenza
CALAMARI - Molluschi responsabili della bassa marea
CAPPUCCETTO ROSSO - Profilattico sovietico
CATALESSI - Catalani condannati alla pentola a pressione
CERBOTTANA - Cervo femmina di facili costumi
CERVINO - Domanda dei clienti all'oste romano
CIAMBELLANO - Colui/colei che ha il piu bel buco di culo del reame
CONCLAVE - Riunione di cardinali violenti e trogloditi
CONTORSIONISTA - Ebreo arrotolato
COREOGRAFO - Studioso delle mappe della Corea
CUCULO - Gay balbuziente
CURRICULUM - Gara di finocchi ai tempi dell'antica Roma
DISSENTERIA - Attitudine a dir sempre di no
DOPING - Pratica anglosassone del rimandare a piu tardi
ECCEDENTE - Frase di un dentista latino dopo un'estrazione
ELETTROPOMPA - Novita bolognese a luci rosse
EMPORIO - Fratello di Giorgio Armani
EQUIDISTANTI - Cavalli in lontananza
EQUINOZIO (1) - Zio del cavallo
EQUINOZIO (2) - Cavallo che non lavora
EUFRATE - Monaco mesopotamico
FAHRENHEIT - Tirar tardi la notte
FANTASMA - Malattia dell'apparato respiratorio che colpisce i forti consumatori di aranciata
FOCACCIA - Foca estremamente malvagia
FONETICA - Disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli
GAIEZZA - Gioia omosessuale
GESTAZIONE - Gravidanza di moglie di ferroviere
GIULIVA - Slogan di chi e vessato dall'Imposta sul Valore Aggiunto
INCUBATRICE - Macchina fabbricatrice di sogni terribili
LATITANTI - Poligoni con molte, moltissime facce
LORD - Signore inglese molto sporco
LUX - Primo tipo in assoluto di FIAT
MAREMMA - Nome di una famosa maiala
MARRON GLACES - Testicoli sotto zero
MELODIA - Preghiera di una vergine
MESSA IN PIEGA - Funzione religiosa eseguita da un prete in curva
NEOLAUREATO - Punto nero della pelle che ha fatto l'universita
OBIETTORE - Ottico fabbricante di obiettivi che se è particolarmente serio viene chiamato "obiettore di coscienza"
OPOSSUM - Marsupiale americano possibilista
PARTITI - Movimenti politici che nonostante il nome sono ancora qui
PIUMONE - Richieste di sporcaccioni veneti mai sazi di sesso
PREVENIRE - Soffrire di eiaculazione precoce
RAZZISMO - Scienza che studia i propulsori a reazione
RAZZISTA - Fabbricatore di missili
REDUCE - Sovrano con tendenze di estrema destra
RIMEMBRARE - L'atto di rimettere al suo posto il "coso" a chi e stato evirato (vocabolo coniato da J.W.Bobbitt)
SALADINO - Biscotto salato con il raffreddore
SALAME - Tipo di figura che il maiale non vorrebbe mai fare
SALMONE - Cadavere di obeso
SANCULOTTO - Patrono degli omosessuali
SBRONZI - Ubriachi di Riace
SCIMUNITO - Attrezzato per gli sport invernali
SCORFANO - Pesce che ha perduto i genitori
SOMMARIO - Indicativo presente del verbo "essere Mario"
SPAVENTO - Società per azioni eolica
STRAFOTTENTE - Dicesi di persona di grandi qualità amatorie
TACCHINO - Parte della scarpina
TELEPATIA - Malattia che colpisce chi guarda troppo la TV
TEMPOREGGIARE - Scoreggiare andando a tempo (tipico di musicisti poco educati)
TONNELLATA - Marmellata di tonno
TROIKA - Donna russa di facili costumi
UGELLO - Volgarismo in gergo negro per "pene"
VIBRATORI - Macchina per vibromassaggio bovino
VIGILIA - Donna vigile urbano
ZONA DISCO - Parcheggio per gli UFO




sabato 17 agosto 2013

Buon Compleanno



Nonostante le tante primavere (e estati, autunni e inverni) rimane sempre una giornata diversa costellata dalle telefonate e i messaggi di chi, come dice mia moglie, "ti vuole inspiegabilmente bene".

E' bello compiere gli anni insieme al Mato, diventa festa di famiglia, indica una continuità e, anche quando l'umore non è al massimo, aiuta a trovare l'alba nell'imbrunire, per dirla con Battiato.

Giornata di consuntivi (spero più miei) e di progetti (spero tanti di più suoi).

Inevitabile andare ai compleanni passati, e sentire più forti le assenze che il tempo ha preteso.

Questo post esprime bene un desiderio irrealizzabile, ma non per questo meno reale.



domenica 11 agosto 2013

Un classico in un tweet




Ispirati al grandissimo Achille Campanile (ma non è uguale a Tati Sanguinetti?) della "Tragedia in due battute":


C'è Edipo?
No, è a Colono

Sofocle
Edipo a Colono



L'avete trovato?
Io no.
Io no.
Io no.
Io no.
Io no.
Io no.


Luigi Pirandello
Sei Personaggi in cerca di autore


Scal la magia tutto quel che vuoi tu
bibbidi bobbidi bu

Thomas Mann
La Montagna Incantatta

Bepi, ciama'l sior dotor ghe me sento ciopar

Thomas Mann
La Morte a Venezia

Hai visto i miei fazzolettini?
No.

Marcel Proust
Alla ricerca del tempo perduto







IS

Ugo Foscolo
Le ultime lettere di Jacopo Ortis



Il sospensorio di chi è?
Di Pereira.

Antonio Tabucchi
Sostiene Pereira






O migliorate l'illuminazione o ritiro il cavallo dal Palio.

Harper Lee
Il buio oltre la siepe






Ma che razza di nome ti han dato?
Comunque abile e arruolato! I Battaglione Salerno

Carlo Levi
Cristo si è fermato ad Eboli




....prosequitur


sabato 10 agosto 2013

Auspice Dannata


Auspice dannata



Questo bel distico di attribuzione incerta, racchiude la summa del pensiero dei “Dannati” un Nobile Consesso attivo in Italia agli inizi del XXI secolo di cui ricorda i valori e indica i principali orientamenti filosofici ed esistenziali.

I                                    Con [1]Gamay, [2]zuppa e [3]mocetta
II                                       [4]viva la figa, viva la [5]vetta





I Con....mocetta: l'identificazione della Valle d'Aosta come Topomastica di riferimento appare inequivocabile, eppure talune voci discordanti, non senza valide argomentazioni, offrono interpretazioni diverse e più restrittive. 
[1] Gamay: la scelta del vitigno non poteva esser più felice: e certo il Gamay non è di casa solo in Valle ma l'equivoco non può sussistere ove consideriamo le altre aree DOC e DOCG dello Stivale, Toscana e Umbria, belle, ma di bellezze almeno in parte incompatibili con le priorità dannate. (cfr. II: non si vuol qui mettere in discussione l'attraenza della Gnocca delle Regioni del Centro Italia, ma in quanto a vette con la pur lodevole eccezione delle Apuane il confronto non è neanche lontanamente proponibile). 
[2] Zuppa: qui la polemica interpretativa non si è ancora placata: la versione più accreditata vede infatti nella scelta del termine un generico richiamo a una cucina povera, ma di tradizione, senza riferimento precipuo a una ricetta specifica. Altri commentatori (cfr. Sapegno e altri) vedono invece un riferimento diretto a piatti della tradizione dell'una o dell'altra località. Si vuole infatti dimostare che assumendo il riferimento dell'Autore essere la Zuppa Valpellinentze, egli intendesse  identitificare la sola Valpelline come luogo di elezione e frequentazione!  E' facile la confutazione di una conclusione dettata evidentementente dalla scarsa conoscenza del contesto socio-culturale dei Dannati.  Vette e Patonze infatti avevano per loro un fascino non racchiudibile nel pur ampio e bellissimo contesto di Gignod e dintorni, che anzi appare un'area relativamete trascurata dalle loro incursioni, e non certo per mancanza di Piole, gite e panorami (chiunque fosse in grado di contribuire a colmare le carenza legate all'altro grande valore dannato, è pregato di mettersi in contatto con il creatore di queste note). 
[3] Mocetta: la  scelta  di  questo  nobile  insaccato  autoctono  legato  alla  tradizione  alimentare  dell'intera  Valle, dovrebbe inequivocabilmente por fine a ogni dubbio interpretativo sull'ampiezza del contesta che l'Autore vuole celebrare.
I dubbi si pongono tutt'al più sulla possibile ulteriore estensione che potrebbe essere metaforicamente abbracciata: siamo di fronte a un'ardita sineddoche, il particolare per l'Universale, la Valle d'Aosta per l'intero arco alpino o anzi per “La Montagna” ovunque si erga nell'Universo Mondo? Non è interpretazione completamente peregrina anche alla luce dell'altra bella sineddoche del secondo verso, ove l'Essere femminile viene evocato riferendosi al suo aspetto più rilevante (almeno dal punto di vista dannato e della popolazione maschile del pianeta).
E ancora, perchè solo Val d'Aosta? E' nota la presenza di alcuni comportamenti al limite del fanatismo di almeno un Membro del Consesso  Dannato,  che  la  Regione  Autonoma  aveva  diffidato  dal  consumare  ulteriormente  Autostrada,  ghiacciai,  sentieri  e soprattutto riserve EnoAlimentari, ma è certa la presenza di Dannati anche in aree montane diverse, ma equivalenti come offerte edibili e contesti Naturali (nel più ampio significato del termine); purtroppo ogni grande Opera pone domande a cui non si riesce a dare una risposta definitiva, e l'Auspice Dannata non farà eccezione.
II Viva...vetta: la mirabile concisione del verso lascia senza fiato; un manifesto di vita racchiuso in dieci preziosissime sillabe!
[4]  Viva la f..a: non si intende qui entrare nel merito del per altro condivisibilissimo orientamento sessuale dell'Autore, ma portare l'attenzione sulla grande tecnica poetica (o sull'istinto? un'altra domanda che non avrà risposta) che gli permette di nobilitare un interloquire ormai trasformato in interiezione per l'uso e l'abuso (da cui la decisione del redattore di queste note di non riportarla se non nel contesto dell'Auspice) che ne pratica la già citata popolazione maschile, in questo caso necessariamente italiofona, dall'adolescenza per un periodo in genere non inferiore alla durata della presenza in vita. 
[5] La vetta: è evidente da parte dell'Autore il richiamo e la contrapposizione a “le Stelle” che il sommo Vate pone a conclusione dei tre Cantici della Divina Commedia (...e ritornammo a riveder le stelle, ....puro e disposto a salire a le stelle, ... Amor che move il Sole e l'altre Stelle); identico è lo spirito che anima il verso, ma l'Autore dell'Auspice ci riconduce sulla Madre Terra, pur se nel punto più proteso verso l'Infinito, ci rammenta così, ahimè, la nostra essenza terrena, ci raccomanda l'aspirazione all'ascesa ma nella consapevolezza  dell'immanenza,  elevarsi  il  più  possibile,  rimanendo  ben  saldi  sulla  nuda  terra (imbragati  e  con  l'appropriata assicurazione ove richiesto); fisica e metafisica, corpo e anima, limiti e grandezza della natura umana e soprattutto dannata, temi cari alla meditazione di ogni tempo, una dicotomia che neanche Pascal è riuscito a esprimere con una simile drammaticità e forza ispiratrice.


venerdì 9 agosto 2013

Campo Cavallo


Dal libro di vetta

Di nuovo qui, dopo tutti questi anni.

E' bellissimo e terribile al tempo stesso, tutto appare immutato eppure non c'è più niente come prima.

Finchè dura.

Francesco, 5 Agosto 2013

domenica 14 luglio 2013

RIP



Dopo un lungo periodo di difficoltà è definitivamente mancato all'affetto dei suoi cari

il Broccolamento

Ne dà l'annuncio un inconsolabile estimatore e seguace che gli è stato vicino fino agli ultimi istanti.

Smarrito e confuso ne serberà  un imperituro ricordo pervaso di nostalgia; le preponderanti occasioni mancate nulla tolgono alle emozioni regalate da un'arte atavica sempre praticata con impegno e determinazione.

Lascia dietro di sè un grande vuoto e un dubbio profondo sulle vere cause della dipartita, apparsa quasi un deliberato ritirarsi al sopraggiungere di condizioni anagrafiche del suo discepolo non più in grado di garantirne una rappresentanza e pratica all'altezza dei fasti trascorsi.


giovedì 4 luglio 2013

Riunione Consiglio



From: Neroditufo25@libero.it <Neroditufo25@libero.it>
Date: 2013/7/2
Subject:
To: <unknown recipients>

Gentile Amministratore, gentili Consiglieri,
vi scrivo poche righe per puntualizzare su un fatto che mi sta molto a cuore.
Come avete potuto vedere ho provveduto ormai da alcune settimane a rimuovere la
scultura dal cortile, per rispetto delle vostre decisioni e dell’orientamento
emerso in diverse riunioni. Avrei gradito però vedere lo stesso rispetto per l’
orientamento dei condomini nel verbale dell’ultima riunione di condominio, dove
è purtroppo assente ogni riferimento al fatto che la maggioranza delle persone
si è espressa in favore del mantenimento della scultura con una votazione per
alzata di mano. Ribadisco che io ho comunque preferito rimuovere la scultura
per non urtare la sensibilità di alcuni che, mi sembra onesto riconoscere, sono
comunque una minoranza. Mi auguro che questa mia mail venga letta nella
prossima riunione di Consiglio e per questa la inoltro a tutti i consiglieri.
Un saluto a tutti e mi scuso ancora per i toni sopra le righe dell’ultima
riunione.
Giovanni Neroditufo



From: Davide Saracchi <d.saracchi@saracchi.it>
Date: 2013/7/4
Subject: Re:
To: Neroditufo25@libero.it <Neroditufo25@libero.it>

Gentile signor Neroditufo,

sono lieto di confermarle che abbiamo proceduto secondo i suoi desideri.

Al momento dela lettura ho indossato la fascia tricolore e mi sono alzato in piedi seguito da tutti i Consiglieri. Alcune signore si sono inginocchiate.

La signora Cortiferri, con il consueto tatto, mi ha chiesto cosa cazzo facevo e se sapevo dove potevo proficuamente infilarmi il foglio.

La signora Fiamma ha chiesto di cambiare la serratura del portone.

Una anziana signora che passava nell'androne, ascoltate poche parole ha lasciato cadere le stampelle (recuperate e trasferite al sacco giallo del nostro valido portinaio, Nicolangelo) e ha iniziato a correre per il primo cortile gridando al miracolo.

La signora Fiamma ha chiesto di rinumerare le biciclette e se proprio non fosse possibile sulla fronte, di tatuare il numero almeno sul braccio di ogni proprietario, per eliminare la minaccia di introduzione di bici aliene

Alla fine della lettura il dottor Puffete, visibilmente commosso, singhiozzava sulla mia spalla come un bambino.

Tutti i consiglieri mi hanno stretto la mano, la signora Cortiferri anche le palle.

La signora Fiamma ha chiesto di controllare sotto i vasi che nessuno si fosse portato via i sassi del selciato.

Un saluto a lei

Architetto Saracchi


domenica 3 febbraio 2013

Mogol Battisti, la mia classifica




I miei figli adorano la musica, e questa è una bellissima cosa.

Di più, non si fermano alle novità, ma anzi sono andati via via a ritroso per conoscre la musica più valida senza preconcetti e con grande voglia di ascoltare tutte il bello che potevano trovare; così mi capita di entrare in camera loro e venire accolto dal Jimy Hendrix di  Hey Joe o David Bowie di Ziggy Stardust, o di sentirli cantare Il Suonatore Jones, o L'Infanzia di Maria.

L'altro giorno mia figlia (22 anni) mi ha chiesto quali erano le più belle canzoni di Battisiti e così mi son messo di buzzo buono a prepararle la mia personalissima classifica che metto a disposizione di chiunque possa essere interessato.

Troverete solo le canzoni insieme a Mogol, perchè per me me è il loro sodalizio che ha creato la magia. Con il massimo rispetto, successivamente Battisti non mi ha mai più emozionato a un livello minimamente paragonabile.

Mi ricordo quando uscì "La canzone del Sole" forse non il più bello, ma ceratmente il pezzo più suonato e cantato di tutta la discografia di Mogol Battisti; sul retro c'era "Anche per Te" un brano meraviglioso.
Ero un ragazzino, ma per un  attimo ho pensato che da lì in poi  nella musica non ci fosse più niente che si potesse aggiungere...


Bei tempi, vero?

Da buon analitico, ho riassunto i brani in categorie e poi semplicemente in ordine alfabetico, senza cronologia.

Ho inserito separatamente i due album sperimentali e aggiunto i brani interpretati da altri Artisiti, stupendi anche questi

...la mia bella fra le belle? La collina dei ciliegi





Essenziali, Fondamentali, Uniche e Irripetibili

Ancora tu
Anche per te
Canzone del sole
Comunque bella
Emozioni
E penso a te
Fiori rosa fiori di pesco
I giardini di marzo
Il mio canto libero
Il nostro caro angelo
Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi
La collina di ciliegi
Non è Francesca
Pensieri e Parole
Prendila così
Una donna per amico
Un'avventura
Vento nel vento
7 e 40

Bellissime

Acqua azzurra acqua chiara
Amarsi un po'
Aver paura d'innamorarsi troppo
Balla Linda
Con il nastro rosa
Dieci ragazze
Dove arriva quel cespuglio
Era
Io gli ho detto no
Io vivrò (senza te)
Innocenti evasioni
La luce dell'Est
Le tre verità
Nel sole nel vento nel sorriso nel pianto
Mi ritorna in mente
Perchè no
Umanamente uomo il sogno

Belle, ma vuoi mettere?

Al Cinema
Anna
Dio mio no
Insieme a te sto bene
La compagnia
L'interprete di un film
Ma è un canto brasileiro
Neanche un minuto di non amore
Nessun dolore
Per una lira
Prigioniero del mondo
Questo inferno rosa
Si viaggiare
Sognando e risognando
Una
Una giornata uggiosa


Battisti e non Battisti, le sperimentazioni (riuscite!)

Anima latina (Album)
Amore e non amore (Album)



                               Sopravvalutate & così così

Il tempo di morire
Insieme a te sto bene
La canzone della terra
Le allettanti promesse
Gente per bene gente per male
Respirando





Bellissime interpretate da altri


Eppur mi son scordato di te (Formula Tre)
Ladro (Equipe 84)
L'aquila (Bruno Lauzi)
Nel cuore,nel'anima (Equipe 84)
Vendo Casa (Dik Dik)
29 settembre (Equipe 84)













sabato 19 gennaio 2013

La sfiga se ne fotte delle statistiche




Non ho mai prestato particolare attenzione al mio corpo.

Non è che mi trascuro, o che eviti di guardarmi allo specchio o altre cose simili che facciamo più o meno tutti.

Semplicemente dò per scontato che ci sia, funzioni e mi consenta di vivere la mia vita, ma non son stato capace finora di soffermarmi a considerarlo, olisticamente o nelle sue parti, nè a capire quanto io dipenda da lui (io dipenda da me?).

Finora.

Negli ultimi tempi sta succedendo qualcosa che mi costringe a riflettere un poco di più su questo infrastruttura imprescindibile; innanzitutto sto invecchiando, ma mi rendo conto che lo sento più in testa che nel fisico, in questo sicuramente  qualche effetto c'è e chi non mi vede da un certo tempo individuerebbe tutti i segni e le tracce del cambiamento che nel frattempo è avvenuto, ma io dall'interno lo percepisco molto meno.

Il cambiamento è troppo graduale per poterlo cogliere, a meno di confrontarsi con le versioni di qualche tempo prima, un anno, cinque, dieci, trenta; cinquanta e passa anni in cui comprimo lo stesso muscolo 70 volte al minuto, riempio gli stessi polmoni, socchiudo le stesse orbite, svuoto la stessa vescica e intestino, sono vivo per il continuo ripetersi di stimoli elettrici, processi osmotici, reazioni chimiche in ogni mio grammo di materia.


Poi ci sono gli avvenimenti esterni, quelli che sono capitati anche a persone a cui voglio molto bene (più son vicini e più mi costringono a un confronto e una riflessione), e questo sì che mi fa pensare; purtroppo non sto alludendo a niente di diverso da quello che da sempre più o  meno presto ci riserva la vita in seguito a cause naturali (cedimenti dell'infrastruttura di cui sopra) o artificiali (il contributo dinamico di un veicolo, una pessima interpretazione di un passaggio sul ghiacciaio o anche solo sul sentiero, la  sopravvalutazione della resistenza di un'apnea - i modi in cui riusciamo a farci male anche in maniera definitiva sono di gran lunga superiori a quelli che la fantasia umana possa concepire).

E' vero sono cose sempre successe, ma con il passare degli anni ti accorgi che aumenta la frequenza con cui toccano intorno a te e allora più o meno istintivamente, più o meno inconsciamente ti trovi  a confrontarti, a chiederti perche a lui? io lo conosco da una vita, è come me, cosa ha fatto perché gli succedesse una cosa del genere? statisticamente una sfiga del genere può colpire ancora a così breve distanza (sì, la sfiga se ne fotte delle statistiche)? son sicuro che non potrebbe succedere anche a me (certo che non lo sono, cazzo!)?

Ma con questi dubbi, istintivamente emergono delle sensazioni belle anche se egoistiche: poteva succedermi, ma così non è stato, io sono ancora qui e potrò continuare a vivere la mia vita nella maniera più intensa che mi riesce.

Anzi a volte da un evento particolarmente infausto trovo la capacità di riguardare alle mie priorità da una prospettiva più lontana e rendermi conto quanto alcuni crucci siano insignificanti, alcune preoccupazioni eccessive, alcuni valori trascurati; mi aiuta a rimettere ordine nelle priorità, a togliere il velo dell'abitudine a momenti quotidiani di vita facendomeli apprezzare in tutta la loro pienezza, a eliminare titubanze e dubbi su decisioni procrastinate da tempo.

E' una reazione meschina? sciacallaggio intellettuale di disgrazie altrui? me lo son provato a chiedere; io non credo, mi sembra un atteggiamento naturale generato dall'istinto di sopravvivenza e mi sembra che sia condiviso da tanti, se non proprio tutti.

Certo non è che una cosa è buona solo perché in tanti la pensano allo stesso modo, anzi spesso è vero il contrario, ma quando "scendi" dal livello delle opinioni (soggettive anche se influenzate da educazione, ambiente sociale ed esperienze) a quello dei comportamenti e pensieri istintivi, entri in un campo dove la componente oggettiva legata alla specie è preponderante.

Accusarmi di sentimenti condannabili o censurabili sarebbe come farlo perché ho gli occhi azzurri o amo il dolce alla fine del pasto, tutte eredità dell'evoluzione per cui non posso farci proprio niente.

E quindi come dicevo sto iniziando a guardare il mio corpo in una maniera diversa. 

Spesso mi pongo la domanda di quale pezzo salterà per primo, perchè non c'è dubbio che a meno di interruzione improvvisa e traumatica del funzionamento complessivo, prima o poi qualcosa dovrà saltare.
Quale sarà il mio organo del destino?

Conosco (o conoscevo) persone che son finite in casini serissimi per colpa di organi di cui non saprei neanche indicare la posizione, per non dire la funzione. Ad esempio a che serve il pancreas? perchè dipendo da un aggeggio appoggiato sul rene (questo l'ho imparato, ma non so bene a che altezza è il rene) che a quanto mi risulta dovrebbe essere coinvolto nella digestione?

Sarà una ghiandola a mettermi nei casini? A cosa serve la tiroide? se è così importante che ci fa davanti alla trachea? Non è un po' poco protetta? Vogliamo parlare dell'ipofisi? Lei sì, bella protetta nella scatola cranica, ma è possibile che se si mettono a fare le bizze organi della dimensione di un acino d'uva fragola, rischia di saltare tutto?

Sulla carta il favorito è il fegato a cui sto dedicando una terapia d'urto da quasi tutta la vita, epatite in gioventù e alcool in maturità; io mi autoassolvo considerando l'assunzione di alcool una sorta di mitridatizzazione e anche uno "sciogli trombi" delle arterie, quindi alla stregua di medicina preventiva, ma in fondo so che non è così, sopratutto per le quantità che faccio fuori. 
Vorrà dire che se lo sfascio partirà da qui me la potrò prendere solo con me stesso, senza imprecare contro la sfiga.

Ho una paura fottuta che succeda qualcosa in zone basse, e di finire ad andare in giro con tubi e sacchetti, dopo una bella colonscopia (e pensa se questa mi piacesse, quanto tempo sprecato).

Io faccio il tifo per il cuore, mi dà l'idea di un organo con le idee chiare - magari solo perché è evidente la sua funzione - con un comportamento in caso di malfunzionamento spesso bello netto, senza tentennamenti o ambiguità. 
E' chiaro che paghi il prezzo più elevato ma io non ho dubbi nell'augurarmi un bello stop improvviso del mio muscolo cardiaco (magari tra qualche annetto) a un decadimento dove perda progressivamente e inesorabilmente la mia coscienza e la mia autonomia, orribile.

In questo senso forse la cosa peggiore potrebbe essere il decadimento del cervello; sano ma rimbambito, dipendente dalla buona volontà e i risparmi di chi mi vuole bene - un incubo per me e per tutti.

Se dovessi capire che ho preso questa strada spero di avere la forza di interrompere il declino prima di non riuscire più a farlo da solo, e pazienza se do un dispiacere allo stregone in Vaticano.

Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, ma continua a stupirti come se fosse il primo 
(Seneca e qualcosa di mio)





venerdì 18 gennaio 2013

Il culo è la figa del Terzo Millennio





"Il culo è la figa del terzo millennio"

Il Dannato Colto ha una capacità particolare a sintetizzare con epigrammi memorabili ore di discussione sugli argomenti più vari, che in realtà si riducono quasi esclusivamente a osservazioni sull'altro sesso - da considerazioni di carattere generale a approfondimenti estremamente mirati e circostanziati, sul cibo, il vino e gli altri bisogni elementari di un montagnino, sui film della commedia italiana - ma non Gassman o Mastroianni, si parte da Sordi e Verdone per scendere a piacere verso Manuel Fantoni,  Alvaro Vitali e Bombolo - naturalmente sulla Montagna in ogni sua forma, e molto più raramente su tutto il resto, cioè calcio e nano scemo.

Siamo basic, come ci definisce mia moglie?  Può darsi, ma parlarci così è una fonte inesauribile di buonumore e senso di appartenenza. 

L'ennesima volta che il Colto citerà Gregorio Sagonà apostrofare Lidia con l'indimenticabile "brutta troia che ti fai scopare a tredici anni!" la risata sarà sempre immediata e sincera, così come per le cento citazioni da Compagni di Scuola ("....ma la famiglia, mai!")  o i dialoghi di Ciccio e Franco: "Caro Ciccio io sarò Cassio e tu Lucullo"  - immaginarsi il Colto che cerca di assumere la smorfia di Ingrassia -  " .... ??..!? .. non si potrebbe fare il contrario???".



In effetti il Colto e suo fratello, il Dannato Rubicapra hanno una cultura enciclopedica per le citazioni da tutti i più improbabili film italiani; a volte attaccano dei dialoghi che dio solo sa da dove arrivano e vanno avanti per un pezzo in perfetto romanesco (all'occorrenza possono azzardare ogni altro vernacolo) e senza una esitazione; li ho anche visti messaggiarsi citazioni da una macchina all'altra mente guidavano!

"Il culo è la figa del terzo millennio"

Io pur apprezzando la bellezza e la forza della sintesi non ero affatto d'accordo sulla conclusione, secondo me il culo è sempre stato "a Sguizzera d' 'o cazzo"[1] per dirla con il Poeta (vissuto guarda caso nel millennio precedente), e fin dall'Antichità abbiamo testimonianze di grande apprezzamento, quando per altro non andavano neanche troppo per il sottile.

Dannato SuperDario si asteneva dal prendere posizione pur avendo scatenato lui la discussione quando ci aveva spiegato cosa avrebbe fatto alla scialpinista che ci aveva superato in salita offrendoci un panorama insuperabile, fasciata nella tutina ad aderenza da sottovuoto. 

"Culo alto, ci fò un salto" aveva immediatamente chiosato il Colto, ma SuperDario, più pratico e pragmatico aveva spiegato le diverse possibilità e sfumature in cui il salto avrebbe potuto connotarsi con un entusiasmo e una ricchezza di dettagli di grande forza espressiva.

"Certo ma anche un bel paio di tette, hanno un loro perchè" aveva ribattuto il Colto

" Ma dai,  vuoi mettere il culo con le tette, anche belle finchè vuoi" avevo osservato, sapendo che comunque anche il Colto aveva una decisa preferenza per la retrospettiva

"No scusa, fammi capire; tu tra una con due belle tette e un culo così così, e un'altra con un bel culo ma senza tette quale preferisci?" la successiva domanda retorica (almeno per me) di Dannato Montura, fino a quel momento in meditabondo ascolto

"Troppo facile: il culo lo puoi trombare, le tette no"

E via su questo tono fino a quando ci aveva raggiunto una nuova scialpinista con un lato B ancora più bello e in evidenza del precedente che aveva riportato la discussione a un piano di massima concretezza e praticità.

E' stata proprio una bella gita.

MonteGardena, Schlpario, Gennaio 2013




[1] ‘O CULO
Culo nceràto, culo chiatto e tùnno,
tuosto comm'a nu marmulo rasato,
ca doppo ciento vote maniàto
tu si' ssempre o chiù tuosto 'e tutt' 'o mùnno...

Culo, muntagna 'è sfizio senza funno,
ca si te sònno pronto e appuzàto,
quanno me scèto sto accussì arrapato
ca scassarrìa de cule nu zeffunno...

Culo cchiù ffrisco 'e nu mellone d'acqua...
vieneme a rrefrescà st'anema nera!
vieneme a ccunzulà st'anema stracqua!...

tu ca pell' addòre te chiammèjno mazzo,
culo, frutto nuvièllo 'e primmavèra,
tu arrappresiente 'a Sguizzera d' 'o cazzo!!

anonimo napoletano dell'800